Meta: accuse esplosive di manipolazione sui giovani che sconvolgono l’America. Ecco cosa è successo

emerge un uragano legale che sta per abbattersi sulla Big Tech Meta, responsabile di Facebook e Instagram. La società ora si trova nel mirino di ben 33 procuratori generali di Stati Uniti, tra cui i potenti California e New York, che hanno sferrato un attacco frontale alla compagnia guidata da Mark Zuckerberg.
Il fulcro delle accuse è il devastante impatto dei social media e di Internet sui giovani, con particolare attenzione al fatto che Meta avrebbe deliberatamente progettato le sue piattaforme per innescare una pericolosa dipendenza tra i ragazzi, sfruttando astutamente le loro fragilità psicologiche e sociali.
Ciò che è emerso è un quadro spaventoso: ansia, depressione e addirittura il suicidio nei casi più estremi sono riconducibili alle sue piattaforme. Ma le accuse non si fermano qui, poiché si afferma che Meta avrebbe fatto un uso improprio dei dati personali degli utenti per incrementare i suoi profitti.
Il bersaglio principale delle accuse sembra essere Instagram, considerato il principale colpevole dell’incidenza sulla salute mentale dei giovani. Inoltre, ciò che rende la situazione ancora più sconcertante è l’accusa secondo cui Meta avrebbe occultato le prove dei danni inflitti ai giovani.
Il procuratore generale di New York, Letitia James, uno dei protagonisti di questa denuncia federale, ha dichiarato: “Meta ha sfruttato la sofferenza degli adolescenti creando deliberatamente le sue piattaforme con meccanismi che inducono i più giovani a una dipendenza da Facebook e Instagram e minano la loro autostima. Le aziende di social media, compresa quella di Mark Zuckerberg, hanno contribuito a una crisi nazionale della salute mentale dei giovani e devono essere ritenute responsabili”.
Le implicazioni per Meta sono enormi: se riconosciuta colpevole, l’azienda sarà costretta a pagare ingenti risarcimenti e apportare modifiche significative alle piattaforme coinvolte. Con centinaia di milioni di utenti negli Stati Uniti, le multe potrebbero raggiungere cifre stratosferiche, senza dimenticare la possibilità che altri Stati possano unirsi all’azione legale.
Meta si è difesa dalle accuse, sottolineando il proprio impegno per la sicurezza e il benessere dei giovani online. L’azienda afferma di aver introdotto oltre 30 funzioni volte a proteggere i giovani utenti e le loro famiglie, inclusa la possibilità di supervisione su Messenger e Instagram. Tuttavia, le parole dei procuratori generali indicano che la battaglia legale è solo all’inizio, e l’intero settore della tecnologia è sotto pressione per affrontare queste gravi preoccupazioni etiche.
Non si tratta dell’unica occasione in cui Meta è finita sotto accusa per il suo impatto sui bambini e gli adolescenti. Ricordiamo le rivelazioni di Frances Haugen, la whistleblower che ha scosso il mondo nel 2021, svelando i segreti oscuri della piattaforma.
L’ex data scientist di Facebook ha accusato l’azienda di mettere il profitto al di sopra dell’etica. Questo ha portato alla luce studi interni che dimostravano come Instagram peggiorasse la percezione del corpo di alcune ragazze adolescenti. Queste rivelazioni, ora parte integrante della causa, gettano un’ombra oscura su un sistema in cui il guadagno sembra giustificare tutto. Il tutto a scapito della salute mentale dei giovani.